Distanza Percorsa: 14.8 km
Salita: 476 m
Discesa: 456 m
Tempo di Percorrenza: 4,00 h
Velocità media: 3.3 km/h
Difficoltà: media-bassa
Luoghi Visitati: Valle del Pozzillo,Valle dei Fulmini,Pietra appesa,Valle San Michele, ,Zona Baracca ,Roccia della Gatta,Gravaglione,Iacotenente,Tre confini,Coppa Fusillo,Pozzo del Diavolo, Zona del Compromesso,Parco Simone
Luoghi di interesse: Cisterna del Pozzillo,Cisterna di San Michele
Zona di Partenza:Valle del Pozzillo
Altezza di partenza: 508
Altezza Massima: 780
Note sul percorso: Il percorso è percorribile solo a piedi ed è consigliato
Ad un pubblico di solo adulti. Non ci sono salite di particolare difficoltà anche se una in particolare risulta essere abbastanza lunga. Non sono presenti molte discese tranne una abbastanza impervia a causa del terreno scivoloso. Particolare attenzione desta il percorso attraverso il canale in quanto pieno di fogliame e con zone molto scivolose con pietre e pezzi di legname secco.
Il percorso che viene descritto in questo articolo, ha come luogo di partenza il bosco di Vieste nel Parco Nazionale del Gargano. In particolare per raggiungerlo bisogna percorrere circa 16 km della statale 89 o meglio conosciuta come strada interna per Mattinata.
In dettaglio il percorso naturalistico all'interno del Parco nazionale del Gargano parte dalla zona del Pozzillo costituito da una grande vallata dove sono ben visibili i segni della forza e impetuosità delle acque.
Questi canali,durante le forti piogge, raccolgono le acque di molte coline circostanti formando dei veri e propri corsi d’acqua temporanei.
A causa della pendenza rilevante di queste colline e della quantità di acque che confluiscono in questi canali, questi corsi di acqua trasportano valle tutto ciò che incontrano sul loro cammino assumendo proporzioni e forza consistente. Per tale motivo a fondo valle sono stati predisposte barriere di legno che fanno in modo che questi detriti e parti delle acque si fermino contro queste barriere evitando soprattutto che queste acque possano creare danni lungo la strada e anche, come successo, arrivare nelle zone abitate.
Lungo la vallata scavata dalle acque, e anche in tutte le altre vallate presenti nel territorio Garganico, si notano mote rocce ricoperte di muschio. Ciò è dovuto all'umidità presente in questi canali che permette questa crescita cosi rigogliosa di questo muschio.
Il percorso continua con una strada in salita che porta verso la Cisterna del Pozzillo. Questa è una delle tante cisterne presenti nel territorio del Parco Nazionale del Gargano, è veniva utilizzata per la raccolta di acqua piovana. Questa acqua veniva utilizzata sia per assetare gli animali ma anche a servizio dei Paddjer (abitazioni in pietra naturale).
Queste abitazioni all'inizio venivo utilizzate come vere e proprie case, man mano che la civiltà si è spostata verso il paese sono state usate come case saltuarie.
I proprietari terrieri le usavano come punto di appoggio, questo fino agli anni 60. Dopo quegli anni, sono stati utilizzati raramente e sono andate in degrado, perchè ormai il lavoro si stava spostando verso il paese e, in quanto il lavoro delle campagne non era sufficiente al sostentamento delle famiglie. Oggi è difficile trovare una di queste case ancora intatta.
Il percorso naturalistico continua con verso la Valle dei Fulmini (in dialetto iazz saetton), cosi chiamata per la presenza di molti alberi decapitati dai fulmini per poi arrivare alla zona della pietra appesa (pret appes).
Al termine di una piccola salita si nota una piccola abitazione in pietra naturale a secco (paddjer) di cui si possono scorgere solo una parte delle mura perimetrali.
Quest'ultima abitazione si trova alla sommità di una piccola collina dal quale è possibile scorgere a 360 gradi le vallate circostanti e notare in lontananza vari Paesi Garganici.
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Si prosegue porta verso la valle di San Michele dove possiamo notare ancora una cisterna, detta appunto Cisterna di San Michele.
Altre due parole vanno spese per le Carbonaie (catuzz) presenti nel territorio del Parco Nazionale del Gargano.
Appunto dal nome, le Carbonaie venivano utilizzate per la generazione di carbone da legna.
In particolare si cercava una conformazione del terreno adatta per l’uso, ossia una zona con dei lievi terrazzamenti. Dopo una preparazione accurata della legna preferibilmente di faggio, ma anche di abete, larice, frassino, castagno, cerro, pino, si predisponeva nel luogo prescelto.
Successivamente veniva ricoperta di terra lasciano in alto uno canale di uscita.Infine si appiccava il fuoco.Il fuoco non faceva altro che asciugare l’acqua presente all'interno del legname che poi si trasformava in carbone di legna.
Sul territorio Garganico sono presenti molte di queste carbonaie.Si prosegue verso Zona Baracca e attraverso una discesa insidiosa a causa del terreno accidentato si arriva ancora a una cisterna. La cisterna è stata restaurata di recente.
Consiste di una piccolo raccoglitore circolare dove le acque venivano filtrate e pulite e tramite un canale di collegamento confluivano all'interno della grande cisterna.La prossima tappa è la Roccia della Gatta(murg del la gatt) cosi chiamata perchè selle rocce sono presenti dei segni attribuili a graffi di gatti.
Costeggiando la zona di Gravaglione si arriva alla zona dei Tre confini, appunto perché ci sono i confini di tre paesi del territorio del Gargano ossia di Monte S’Angelo, Mattina e Vieste.
Si arriva infine a Coppa Fusillo.Tra le altre zone visitate abbiamo il Pozzo del diavolo (puzz du diavl) e la zona del Compromesso.
Si narra che in questa zona fu firmato l’accordo(compromesso) tra i briganti che risiedevano in questa zona e lo stato.
Infine il percorso si conclude con Parco Simone dal nome del proprietario della zona.
Lungo tutto il percorso e soprattutto lungo la zona del compromesso si notano moltissimi alberi tra cui, quercia ,acero, leccio e faggio.
Alcuni di questi alberi sono maestosi e imponenti. Una curiosità lungo il tragitto è la presenza di fiori di zafferano, il cui pistillo una volta sbocciato viene seccato e la cui polvere è appunto lo zafferano.